Ballo delle ingrate 1608/1638: la musica per il balletto teatrale tra tradizione e innovazione monteverdiana
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Abstract
Questo saggio analizza le scelte teatrali, vocali, ritmico-musicali e coreografiche impiegate da Claudio Monteverdi e Ottavio Rinuccini nel Ballo delle Ingrate del 1608 tramite lo sviluppo del concetto di «seconda pratica» esteso in campo coreico e scenico. Come «genere rappresentativo», questo Balletto teatrale è debitore sia della tradizione italiana di danza sia della mascherata fiorentina, ma al contempo avvia una nuova sperimentazione gestuale, teatrale e coreografica per l’influsso dei Comici Fedeli di Giovanni Battista Andreini e di Virginia Ramponi Andreini, protagonista delle «ingrate». La disamina dell’Entrata
e della musica del Ballo segue da vicino le indicazioni fornite dalla partitura di Monteverdi del 1638, dal libretto di Rinuccini e dai resoconti delle celebrazioni mantovane del 1608 che hanno delucidato la natura e la struttura dei tre bassi ostinati della musica della danza del Ballo delle Ingrate.
e della musica del Ballo segue da vicino le indicazioni fornite dalla partitura di Monteverdi del 1638, dal libretto di Rinuccini e dai resoconti delle celebrazioni mantovane del 1608 che hanno delucidato la natura e la struttura dei tre bassi ostinati della musica della danza del Ballo delle Ingrate.