Bisanzio. Ponte tra Antichità e Rinascimento

Un velo misterioso e dorato avvolge Bisanzio. Ponte liquido tra Oriente e Occidente, tra Antichità e Rinascimento. Mille anni di storia che integrano le nostre radici, eppur la sua storia sembra essere solo per gli addetti ai lavori…

Potete scaricare la conversazione del 4 giugno 2024 a cura del dott. Tommaso Giuliodoro, qui sotto al link. Buon ascolto!

Per conoscere il relatore:

https://www.sismed.eu/it/anagrafica-dei-soci/tommaso-giuliodoro/

https://hellenic.princeton.edu/people/tommaso-giuliodoro

Virgo Dei Genitrix – Milano 14 maggio 2024

Il mese di maggio, dedicato a Maria la Θεοτόκος , si celebra con il concerto Virgo Dei Genitrix , in un insolito dialogo tra Organo e Saxofono, proposto dai due giovani e promettenti musicisti: Giovanni Goggi (organo) e Maria Andreana Pinna (saxofono), formatisi al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Vi aspettiamo il 14 maggio alle ore 19:00, per la stagione musicale “Organo e…” in San Carlo al Lazzaretto, Piazza Bellintani 1, Milano.
Un appuntamento speciale da non perdere!

Rosetón – 16 aprile 2024 – Milano

Dopo la pausa pasquale riprende, il 16 aprile alle ore 19:00, la stagione musicale “Organo e…” in San Carlo al Lazzaretto, Piazza Bellintani 1 a Milano, con l’insolito duo “Organo e… nacchere” formato dal giovane e talentuoso organista maiorchino Nadal Roig i Serralta e la straordinaria naccherista, pianista e danzatrice Ludovica Mosca. Un appuntamento speciale da non perdere!

L’ARTE DEL TEATRO TRA L’INDIA E LA GRECIA

L’artista filosofo e la visione mistico-estetica nella Grecia Classica e nell’India antica
A cura di Marialuisa Sales

Molti anni or sono intrapresi un lungo percorso nel teatro-danza dell’India, profondamente ispirata dal testo “De saltatione” di Luciano da Samosata e dalla raffinata ed eloquente sintesi dell’arte del Gandhara. E’ rendendo omaggio alla sapiente figura dell’orchestés, il danzatore pantomimo che riunisce in sé l’artista, il matematico, il pedagogo e il filosofo, che lo scritto esplora l’affinità di intenti e metodi tra la sacra arte del teatro-danza indiano e il dramma greco, suggerendo altresì una comparazione tra il concetto di rasa e mousikē. Ben lungi dall’essere una mera occasione di svago, l’esperienza estetica è sempre stata considerata in India pari a quella yogica, ove il “rasa” (l'”assaporamento estetico”) diviene capace, anche solo in via transitoria. di annullare la divisione tra soggetto e oggetto della percezione.

Teatro greco – Teatro romano a cura di Marina Gelmetti

LA POESIA E’ IMITAZIONE (Aristotele, Poetica, 1447 a, paragrafo 15)
L’Epopea e la tragedia ed ancora la commedia e il ditirambo ed anche gran parte dell’auletica e della citaristica, tutte, prese nel loro insieme, si trovano ad essere imitazioni; ma differiscono tra loro  sotto tre aspetti, e cioè per il loro imitare o in materiali diversi o cose diverse e non allo stesso modo.

PUNTO 6, paragrafo 25 •La tragedia è dunque imitazione di un’azione nobile e compiuta, avente grandezza, in un linguaggio adorno in modo specificatamente diverso per ciascuna delle parti, di persone che agiscono e non per mezzo di narrazione, la quale per mezzo della pietà e del terrore finisce con l’effettuare la purificazione di cosiffatte passioni. 

PUNTO 9 paragrafo  5 •Ma, poiché la tragedia è imitazione non soltanto di un’azione compiuta, ma anche di casi terribili e pietosi, questo effetto nasce soprattutto quando i fatti si svolgono gli uni dagli altri contro l’aspettativa…

PUNTO 11  Peripezia, riconoscimento e fatto orrendo •Peripezia è il rivolgimento dei fatti verso il loro contrario. il riconoscimento è il rivolgimento dall’ignoranza alla conoscenza; il fatto orrendo è una azione che reca rovina o dolore.

LE TRE UNITA’ ARISTOTELICHE

UNITA’ DI TEMPO, punto 10. Confronto tra l’epopea e la tragedia
La tragedia cerca il più possibile di stare entro un solo giro del sole, epopea…
UNITA’ D’AZIONE punto 8  paragrafo 30/35.  L’imitazione è una quando è di un unico oggetto… è imitazione di una azione sola e per di più tale da costituire un tutto concluso. 
UNITA’ DI LUOGO , punto 24 paragrafo 25 Il modello dell’epopea… nella tragedia non è possibile imitare più parti di una azione, che accadono simultaneamente, ma soltanto quella parte che si svolge sulla scena e viene recitata dagli attori.

Festa della semina – 14 maggio 2023

Domenica 14 maggio a Cassinetta di Lugagnano si celebra la “Festa della semina”. dalle 9 alle 12 “Seminiamo Arte”

  • mostra fotografica  i paesaggi del distretto “Riso e rane” , fotografie d’autore nel centro polifunzionale di Cassinetta di Lugagnano a cura di Susanna Ceretti e del nuovo gruppo  fotografico di Rosate
  • Mostra e laboratorio di pittura “Arte a quattro zampe” centro polifunzionale  a cura della pittrice anna Maria Giorgi
  • Dalle 14 alle 15:30 Country-Dance. Esibizione a cura del gruppo WKO-ADA, condotta la Lucio Paolo Testi e laboratorio Country.Dance aperto al pubblico.

A contorno ella festa della semina, due percorsi cicloturistici per ammirare i paesaggi agresti e forestali del distretto “Riso e rane”

  • pedalando tra borgo e borgo in bicicletta lungo il Naviglio Grande e il Naviglio di Bereguardo che uniscono due dei borghi più belli d’Italia
  • pedalando in montani bike e Gravel nelle campagne e nei boschi del Parco Lombardo della Valle del Ticino

Data evento 14 Maggio, 2023

Con voce umana – 13 maggio 23

LAURA BOELLA

CON VOCE UMANA. Arte e vita nei corpi di Maria Callas e Ingeborg Bachmann. (Edizioni Ponte alle Grazie, Firenze, aprile 2022.)

Conversazione con l’autrice Laura Boella, arricchita da ascolti musicali e poetici con la partecipazione di Chiara Gelmetti.

«Tra Bachmann e Callas si è insinuato il desiderio di un’altra voce, la voce umana della vita, dell’amore, di un’arte che non mortifichi la bellezza riducendola a intrattenimento, di una libertà che non costringa una donna a mentire. Attraverso il loro incontro anch’io ho sentito risuonare una voce che conoscevo, familiare e insieme sorprendente, che non mi chiedeva di diventare un’altra, ma di riconoscere che si paga un prezzo, quello del distacco e dell’impersonalità, quando la si tiene nell’ombra.» (Laura Boella)

Milano, 1956. La scrittrice austriaca Ingeborg Bachmann assiste al Teatro alla Scala alla prova generale di Traviata con la regia di Luchino Visconti, la direzione di Carlo Maria Giulini e Maria Callas nel ruolo di Violetta. Quell’esperienza la scuote al punto da farle scrivere: «Che cosa sia la grande arte, che cosa sia un’artista l’ho capito il giorno in cui ho ascoltato la cantante Maria Callas». Le parole che, a distanza di anni, la scrittrice dedica a quell’incontro testimoniano qualcosa che va oltre l’ammirazione per una grande interprete; in esse risuona un messaggio che toccala vera natura dell’arte e la sua capacità di avvicinarsi all’assoluto, di incarnare qualsiasi esperienza. Ma cosa era successo quel pomeriggio? E cosa ci racconta, oggi, quell’incontro, di noi? Per comprenderlo, Laura Boella è andata a caccia delle due artiste che, dietro la maschera del mito – due “Divine”, nei rispettivi campi – hanno vissuto, ciascuna a suo modo, “sul filo del rasoio”. Prigioniere del pregiudizio, ostaggi della notorietà, pericolosamente esposte; eppure, e forse proprio per questo, capaci di far risuonare, nella sua irriducibilità, la propria voce: “una voce umana”.

LAURA BOELLA è stata professore ordinario di Filosofia Morale e di Etica dell’ambiente presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università Statale di Milano. Ha dedicato numerosi studi e traduzioni al pensiero di György Lukács e di Ernst Bloch, volgendosi successivamente al pensiero femminile del ‘900. Ha inoltre sviluppato il tema delle relazioni intersoggettive, dell’empatia e della simpatia, proponendo un confronto critico tra l’attuale ricerca scientifica e la prospettiva fenomenologica. Tra le sue pubblicazioni, Sentire l’altro. Conoscere e praticare l’empatia (2006), Neuroetica. La morale prima della morale (2008), Il coraggio dell’etica. Per una nuova immaginazione morale (2012), Le imperdonabili. Milena Jesenská, Etty Hillesum, Marina Cvetaeva, Ingeborg Bachmann, Cristina Campo (2013), Empatie. L’esperienza empatica nella società del conflitto (2018), Hannah Arendt. Un difficile umanesimo (2020), Cuori pensanti. Cinque brevi lezioni di filosofia per un tempo difficile (2020).

CHIARA GELMETTI. Vicepresidente Vicario di WunderKammer Orchestra (già fondatrice e presidente di A.D.A. Associazione Danze Antiche), ha affiancato alla formazione scolastica e scientifica, lo studio della musica, del canto e della danza. Si è laureata con il massimo dei voti e lode in Scienze Filosofiche presso l’Università degli Studi di Milano. Ha ideato e condotto performance e seminari di danza storica e sperimentale in Italia e all’estero. Insignita del Premio per la Danza BPW Fidapa-Comune di Milano nel 2012, ha portato la danza storicamente informata fuori dalle sedi consuete: negli Istituti scolastici, negli Ospedali, nelle Case di reclusione e ha collaborato con diversi festival musicali. Ha curato, insieme ad Alessandro Pontremoli, i volumi “Guglielmo Ebreo da Pesaro e la danza del Quattrocento” (ABE, 2015 e 2017) e “Cesare Negri, un maestro di danza e la cultura del suo tempo” (Marsilio, 2020). Ha pubblicato: “Armonia e Unità nella danza italiana dalla seconda metà del XV secolo alla prima metà del XVI” (in “Platone nel pensiero moderno e contemporaneo”, A. Muni Limina Mentis, vol.XIV, 2018,), “Danza e cultura ebraica nel Rinascimento italiano” (Limina Mentis, 2022), e “Dalla donna giardino al Paradiso” (Rivista Aracne, feb. 23). Vincitrice del premio “Donne e Poesia per la cultura di pace” (Fidapa Modoetia, 2018), alcune sue poesie sono state pubblicate nelle raccolte poetiche del Premio Luzi.

Equinozio di Primavera – Venus

Lucrezio, De rerum natura, Inno a Venere, vv. 10-20: 
Nàm simul  àc speciès / patefàctast vèrna dièi / èt reseràta vigèt / genitàbilis àura favòni, àeriaè primùm / volucrès te, dìva, tuùmque / sìgnificànt initùm | percùlsae còrda tuà vi. / Ìnde feraè pecudès / persùltant pàbula laèta / èt rapidòs | tranànt amnìs: | ita càpta lepòre / tè sequitur cupidè | quo quàmque indùcere pèrgis. / Dènique pèr maria àc montìs | fluviòsque rapàcis / fròndiferàsque domòs | aviùm campòsque virèntis /òmnibus ìncutièns / blandùm per pèctora amòrem / èfficis ùt cupidè | generàtim saècla propàgent

Infatti, non appena la bellezza del giorno primaverile [la bellezza primaverile del giorno] si svela, ed il soffio del favonio vivificatore, dischiuso, prende forza, per prima cosa gli uccelli del cielo annunciano te e il tuo arrivo, o dea, colpiti in cuore dalla tua potenza. Quindi le bestie feroci [oppure: le bestie selvatiche (e) gli animali domestici] balzano qua e là per i pascoli rigogliosi ed attraversano i fiumi vorticosi: così (ciascuna bestia), presa dal (tuo) fascino, ti segue desiderosa ovunque tu voglia condurla [dove insisti a condurla]. Infine, per i mari ed i monti ed i fiumi impetuosi e per le frondose dimore degli uccelli ed i campi verdeggianti, ispirando a tutti nel cuore un soave (sentimento d’) amore, fai sì che con desiderio propaghino le loro generazioni stirpe per stirpe.

Venus attribuita a Lorenzo di Piero Cosimo dei Medici. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Cod. Magliabechiano, XIX, 88, c.26r [righe 1245-70]
ringraziamo Lucio Paolo Testi per la pubblicazione
Vedi: Andrea Francalanci, Le tre grazie della “Primavera” del Botticelli: la danza fra allegoria e realtà storica. , Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo, 1992 .

Ecco la lettura di questi bellissimi versi dell’Inno a Venere dal De rerum natura di Lucrezio da parte dei nostri soci filologi e classicisti

Qui sotto altre possibili letture e interpretazioni

Cappella Musicale del Duomo di Milano

Dopo il concerto collegato ai festeggiamenti del Ventennale WKO-ADA del 6 febbraio scorso con Emilio Bezzi (liuto) e Alessandra Salamida (voce recitante) e che ha aperto la stagione musicale 2023 in San Carlo al Lazzaretto, il secondo concerto ha ospitato la prestigiosa Cappella Musicale del Duomo di Milano il 14 marzo

La Cappella Musicale del Duomo di Milano è la più antica istituzione culturale milanese, e tra le più antiche al mondo.

Attiva ininterrottamente dal 1402 ad oggi, è espressione culturale-artistica della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano e custodisce un patrimonio singolare che si identifica nella musica che i suoi Maestri hanno scritto nel corso dei secoli sino ai nostri giorni, conservata nell’Archivio della Veneranda Fabbrica. Fu nel 1402 che i deputati della Veneranda Fabbrica nominarono il primo cantore e maestro di canto della Cappella Musicale, il musichus Matteo da Perugia. Alla fine del suo mandato la Cappella ebbe la sua organizzazione completa: maestro, organista, vicemaestro, cantori adulti e fanciulli.

Lo scorrere dei secoli porta un continuo flusso di maestri d‘eccellenza che contribuiscono all’evoluzione e all’arricchimento del suo patrimonio musicale. Nel XIX si riorganizza la Scuola per l’istruzione dei ragazzi ai quali, secondo l’usanza del tempo, viene affidata la voce acuta (soprani e contralti).

Oggi la Cappella Musicale, composta da adulti e ragazzi, è presente nel Duomo di Milano ogni domenica alla solenne Celebrazione “Capitolare” delle ore 11.00 e nelle principali festività dell’anno.

Si esibisce regolarmente in concerti in Italia e all’estero; ospite in numerosi festival musicali, recentemente ha partecipato a tournée in Germania (2017) e in Giappone (2014 e 2017). L’attuale Direttore è Mons. Massimo Palombella.

La Solmisazione

La solmizzazione è una teoria diffusa dall’11° a tutto il 16° sec. e oltre, nella quale si limitava l’ambito tonale in una serie di 5 toni e di un semitono, detta esacordo. Nel sistema completo si distinguevano 3 tipi (trasportabili) di esacordo: il naturale (che nei nomi odierni coinciderebbe con le note do-re-mi-fa-sol-la), il duro (sol-la-si-do-re-mi) e il molle (fa-sol-la-si bemolle-do-re). L’intervento in una melodia di un altro semitono diverso da mi-fa (es. la-si bemolle) produceva una mutazione dei nomi delle note, dovendo il semitono essere sempre solfeggiato mi-fa.

https://www.youtube.com/shorts/etx-fq3-Ab0