Ringraziamo Enrica Sabatini, musicista e danzatrice, nostra docente di danza medievale e docente di danza rinascimentale per la sezione ADA Montefeltro, per questo brano dal Codex Faenza che ci ha inviato e qui eseguito insieme a Fabio Falcone, formatosi al Centre de Musique Ancienne di Ginevra. Il claviciterium è opera del pesarese Roberto Livi .
Marina Gelmetti – La lirica amorosa
Francesco Petrarca Solo et pensoso (Canzoniere, 35)
Ringraziamo la prof.ssa Marina Gelmetti per la lettura e il commento a questo meraviglioso sonetto. E’ in corso di caricamento prossimamente la spiegazione formale del sonetto.
Solo et pensoso i più deserti campi
vo mesurando a passi tardi et lenti,
et gli occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio human l’arena stampi.
Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché negli atti d’alegrezza spenti
di fuor si legge com’io dentro avampi:
sì ch’io mi credo omai che monti et piagge
et fiumi et selve sappian di che tempre
sia la mia vita, ch’è celata altrui.
Ma pur sì aspre vie né sì selvagge
cercar non so ch’Amor non venga sempre
ragionando con meco, et io co llui.
È uno dei sonetti più celebri del “Canzoniere”, composto prima del 1337 e in cui Petrarca descrive se stesso intento a camminare in luoghi remoti e selvaggi, nel tentativo (vano) di evitare i suoi pensieri amorosi e, soprattutto, per non mostrare agli altri il suo aspetto afflitto rivelatore delle sue pene sentimentali. La lirica è interessante, oltre che per l’accuratezza stilistica e retorica, anche per l’oggettivazione del sentimento interiore attraverso il paesaggio esterno, poiché la desolazione dei luoghi solitari percorsi dall’autore rispecchia pienamente la sua intima afflizione (questo è uno degli elementi di maggior novità della poesia petrarchesca, nonché di distanza dalla precedente tradizione della lirica cortese).
Poesia nel Quattrocento
Buona visione e ascolto!
Matteo Maria Boiardo. Poeta, conte di Scandiano (Scandiano 1441 – Reggio nell’Emilia 1494). Cortigiano amico di Ercole d’Este, a cuì dedicò i carmi De laudibus Estensium (1462–74) e dieci egloghe latine, capitano ducale a Modena (1480–87) e a Reggio (1487–94), alternò le cure del governo del suo feudo e quelle delle faccende di corte e degli uffici con traduzioni dal latino e con l’attività poetica. Avvenimento importante della sua vita fu l’amore per Antonia Caprara, da lui conosciuta nel 1469, le cui vicende cantò negli Amorum libri III, il più bel canzoniere del Quattrocento, pubblicato postumo nel 1499.
http://www.treccani.it/enciclopedia/matteo-maria-boiardo
Angiolo POLIZIANO. Agnolo di Benedetto nacque il 14 luglio del 1454 a Montepulciano da una famiglia popolana, che poi fu detta “dei Cini”, ma che al padre e a lui piacque di denominare da un altro avo “degli Ambrogini”; sennonché, prevalendo allora su ogni altra designazione il luogo d’origine, egli stesso si firmava spesso “il Poliziano” e così fu comunemente detto. Per una rappresaglia di offese private gli fu scannato il padre (1464), e il ragazzo fu mandato a Firenze presso certi parenti per alleviar di lui il peso all’impoverita famiglia. Ben poco sappiamo di questi oscuri anni: un suo epigramma latino ci mostra come le sue precoci ambizioni si gelassero al vento della miseria. Lo soccorse in tempo l’intelligente mecenatismo di Lorenzo il Magnifico: come questo aiuto si attuasse, non sappiamo; ma certo fu morale oltre che materiale; a noi, oggi, par d’intendere che Lorenzo vedesse nel giovanetto precoce, che faceva stupire i dotti per certe interpretazioni catulliane e sapeva egli stesso poetare elegantemente in latino e in greco, uno strumento ai suoi fini di restaurazione culturale della città.
http://www.treccani.it/enciclopedia/angiolo-poliziano_%28Enciclopedia-Italiana%29/
Marina Gelmetti – Dionysus (Le Baccanti – Euripide)
Usa i tasti freccia su/giù per aumentare o diminuire il volume.
traduzione italiana Prima apparizione del Coro Le baccanti
Versione completa al link: http://www.filosofico.net/euripidebaccanti42.htm
Qui sotto la versione teatrale delle “Baccanti” di Daniele Salvo, con la partecipazione della nostra socia Alessandra Salamida. Versione completa al link: http://www.e-performance.tv/2016/03/dionysus.html
Un estratto:
e qui sotto il film Baccanti di Giorgio Ferroni del 1961
ADA Samotracia 2019 SHIVA – DIONISO – APOLLO
Marina Gelmetti – Lucrezio e l’Umanesimo
Molti e molti libri potrete trovare sull’argomento… segnaliamo comunque questo bell’articolo di Paolo Mieli: Lucrezio, una scoperta che aprì il Rinascimento, che potrete trovare a questo link: https://www.corriere.it/cultura/12_settembre_04/mieli-lucrezio-scoperta-apri-rinascimento_54b20f9a-f698-11e1-ac56-9abd64408884.shtml
Qui accanto il pdf: Lucrezio e Umanesimo
Il link per trovare il testo integrale del De rerum natura: http://www.latinovivo.com/Testintegrali/Lucrezindex.htm
E ringraziamo la prof.ssa Marina Gelmetti per la lettura in metrica del Libro I del De rerum natura e per il suo commento al che potrete trovare, entrambi qui sotto, dopo questa breve presentazione.
De rerum natura (“Sulla natura delle cose” ) è un poema didascalico latino in esametri di genere epico-filosofico, scritto da Tito Lucrezio Caro nel I secolo a.C.; è composto di sei libri raggruppati in tre diadi. La tragica fine del sesto libro ( la peste di Atene) ha fatto pensare all’incompiutezza dell’opera di Lucrezio poiché questa era in netto contrasto con l’inizio del primo libro (inno a Venere). Tuttavia il numero dei libri scritti da Lucrezio rientra nel filone epico-didascalico: infatti si attribuisce in genere l’appartenenza a questo filone delle opere composte da sei libri o multipli di sei.
In questo poema il filosofo e poeta latino si fa portavoce delle teorie epicuree riguardo alla realtà della natura e al ruolo dell’uomo in un universo atomistico, materialistico e meccanicistico: si tratta di un richiamo alla responsabilità personale e di un incitamento al genere umano affinché prenda coscienza della realtà, nella quale gli uomini sin dalla nascita sono vittime di passioni che non riescono a comprendere. La principale fonte dell’epos lucreziano, infatti, è il Περὶ φύσεως di Epicuro. L’autore si assume il compito di fornire agli uomini gli strumenti per eliminare le paure e raggiungere l’atarassia, ovvero l’assenza di turbamento propria del saggio, l’unico capace di ottenere una vittoria razionale sui sentimenti.
Qui la lettura:
E qui il commento:
E per concludere porgiamo questo video poetico e rigoroso al testo, dell’Inno a Venere (pubblicato su Internet), buona visione e buon ascolto!
Marcello Parisi – La stoffa come Arte
Ringraziamo la fotografa Elena Parisi, che ha collaborato con ADA in diverse occasioni, per segnalarci questo suo intenso ed interessantissimo lavoro familiare che ci permette di conoscere un artista molto speciale: Marcello Parisi: www.marcelloparisi.org
Marcello Parisi nasce a Galati Marina nel 1945, trascorre la sua infanzia e la sua gioventù in Sicilia.
Ama la pittura e mostra una creativa irrequietezza. Nel 1967, quando la sua famiglia si trasferisce a Como, Marcello entra in contatto con il mondo dei disegnatori per tessuti dell’ambiente della produzione della seta e inizia a intraprendere questa professione.
Parallelamente continua a coltivare la sua passione artistica, ottenendo riconoscimenti e premi. Utilizza nei suoi quadri i colori della stampa per tessuti, creando composizioni che si mantengono ancorate alle atmosfere di sapore mediterraneo, dove si incrociano e si fondono culture millenarie.
Nel 1968 apre lo Studio Marcello Parisi a Milano. Marcello si occupa della parte creativa della progettazione dei disegni, sviluppando intense collaborazioni, in particolare con Paola Giovoni, fresca di studi all’Accademia di Brera e sua futura moglie, con la quale condivide la gestione dell’attività professionale.
Nel 1996 entra a far parte dell’équipe creativa dello Studio la figlia Elena, specializzatasi all’Istituto Europeo del Design.
Nel 1997 dopo le molte collaborazioni con i grandi nomi della moda lo Studio inizia a realizzare una linea di produzione di accessori in edizione limitata con un proprio marchio.
Apprezzato fashion designer, Marcello Parisi ha vissuto disegnando tessuti per le principali aziende del panorama internazionale della moda.
Scompare prematuramente nel 2000.
Dipingere oggi il Quattrocento – Mauro Drudi
Dipingere oggi il Quattrocento – Mauro Drudi e LEI
https://youtu.be/Eg3znmS7URA
Interviste e video on-line dall’Atelier dell’artista
https://youtu.be/OHD-J1-J4H0
https://youtu.be/14KpPPG8obk
Cattolica – Marzo per LEI
Una serie di iniziative dedicate alle donne durante tutto il mese di marzo
“La donna: Drudi da tempo l’ha scelta quale protagonista assoluta delle sue opere, luce e travaglio interiore continuo, la sente nei momenti e motivi storicamente considerati positivi o negativi.
L’Annunziata è l’archetipo dalla quale discendono tutte le donne in esposizione, tuttavia ognuna di esse narra un suo mondo compiuto, è espressione di una propria storia carica di dolore, dolcezza, emozioni. I ritmi cromatici, in special modo quelli che alludono e interpretano la donna positiva, sono lenti, piatti e, ad esempio il celeste è purezza, spiritualità. Il disegno si svolge a larghe volute, come se l’immagine compaia per essere ammirata.”
Franco Ruinetti
Mauro Drudi nasce a Cattolica, sulla riviera adriatica, nel dicembre del 1963. Di madre pittrice e padre commerciante, smette di dipingere a olio a 7 anni, smette di fare grafica pubblicitaria a 15, smette di correre in moto a 20, di studiare a 21. Espletato il servizio militare, riprende a studiare e dopo pochi anni a dipingere e a scrivere narrativa, poesia e critica letteraria. Nel frattempo si laurea in Lingue.
Pubblica un romanzo ‘on-line’ dal titolo Virata per Fazi Editore e racconti, recensioni, testi critici e poesie presso riviste ed editori specializzati. Assieme a Oliviero Toscani, Marco Morosini e al musicista balcanico Goran Bregovich scrive per Rai 2 lo spettacolo intitolato ‘Amen’ riguardante le tre religioni monoteiste. Nel 2002 comincia a insegnare Spagnolo presso la scuola interna dell’Ospedale di Muraglia, a Pesaro, centro specializzato nella cura di bambini malati di leucemia e diventa direttore de ‘Il Seme’, una cooperativa di solidarietà che aiuta persone disagiate o meno dotate a inserirsi nel mondo del lavoro.
Nel Maggio del 2003 esce per Larcher Editore il ‘noir’ intitolato Una giornata di pesca. Nello stesso anno fonda l’Associazione Culturale Popolare MELODICA che organizza concerti con i migliori jazzisti italiani. Dal 2010 si dedica completamente alla pittura esplorando i temi della donna da più lati e quello del rapporto fra l’arte rinascimentale e altre pietre miliari della storia dell’arte mondiale e il nostro tempo.
Nel 2016 “LEI – una riflessione pittorica sulla donna” è oggetto della tesi di laurea presso la Facoltà di architettura di Firenze. Nello stesso anno comincia la collaborazione col filosofo Andrea Mecacci, docente di Estetica presso l’Università di Firenze, che scrive le introduzioni critiche per i cataloghi “Flowers” di Arezzo e per il più ampio progetto “LEI”, progetto che diventa anche la copertina del suo saggio intitolato “Dopo Warhol” edito da Donzelli Editore.
Celebrazioni per il VI° centenario della nascita di Guglielmo Ebreo da Pesaro (Pesaro 1420 – Urbino dopo il 1484) – Dipingere oggi il Quattrocento
Una nuova sensibilità filologica e il ritorno a Tolemeo
Ringraziamo vivamente Lucia Bellizia e l’Associazione Apotélesma per questa brillante conversazione che potrete qui sotto riascoltare.
Lucia Bellizia
Una nuova sensibilità filologica e il ritorno a Tolemeo
Alla fine del Quattrocento, col ritorno del greco in Occidente, si fa strada l’istanza umanistica del recupero del vero volto della cultura antica.
Per riascoltare la conversazione del 7 febbraio prossimo:
Konstantìnos Kavàfis letto da Alessandra Salamida
Presentiamo le poesie del grande Kavafis, lette dalla nostra socia e attrice Alessandra Salamida, qui sotto, dopo una breve presentazione del poeta.
Konstantìnos Kavàfis, (gr. Κωνσταντῖνος Καβάϕης). Poeta greco (Alessandria d’Egitto 1863 – ivi 1933).
Di cospicua famiglia costantinopolitana poi decaduta, trascorse parte della giovinezza in Inghilterra; tornato nella città natale, vi condusse una vita povera d’eventi, facendo l’impiegato al ministero dei Lavori pubblici. Della sua produzione, influenzata nella prima fase dalla poetica simbolista, salvò soltanto 154 componimenti, fatti conoscere agli amici attraverso piccole raccolte stampate privatamente. Estraneo alla tradizione della lirica greca per la sua espressione prosastica e aliena da retorica, l’ironia che vena gli intenti gnomico-didascalici, le scelte linguistiche, K. percorre, mirando al sublime, i varî gradi di un’esperienza estetica tanto più straordinaria in quanto congiunta alla pratica dell’amore omosessuale. Questa coscienza della propria oltranza è, di fatto, il luogo dello spirito, la dimensione metatemporale entro la quale il poeta attira, ravvivandoli con la folgorazione della memoria, gli eventi storici, per lo più dell’epoca bizantina ed ellenistico-romana, l’aria della città natale, i corpi di splendidi giovinetti. Alla pubblicazione postuma del corpus delle poesie riconosciute (Ποιήματα, 1935), è seguita quella delle prose (1963) e delle poesie rifiutate (᾿Ανέκδοτα ποιήματα 1882-1923, 1968). Un numero crescente di traduzioni in quasi tutte le lingue del mondo attesta dell’enorme fortuna del poeta, la raccolta integrale della cui produzione è stata pubblicata in Italia nel 2020 sotto il titolo Tutte le poesie.
da: https://www.treccani.it/enciclopedia/konstantinos-kavafis/
La stanza delle Dee a cura di Marialuisa Sales
LA STANZA DELLE DEE
QUATTRO ŚAKTI DELTANTRISMO TRA DANZA E PITTURA
Video Rassegna Youtube di Danza Bharata Natyam e Arte Contemporanea
a cura di Marialuisa Sales e Massimo Livadiotti
gennaio–aprile2021 con il Patrocinio di
ISMEO Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente
A.D.A. Danze Antiche
Gruppo Studentesco Pramana
LA STANZA DELLE DEE
QUATTRO ŚAKTI DEL TANTRISMO TRA DANZA E PITTURA
Quattro video rappresentazioni esploreranno il mondo mitico e sensuale delle
divinità tantriche femminili. Ogni luna nuova (amāvásyā) un video inedito di danza Bharata Natyam rivelerà una o più Devi del percorso del sādhaka.
I brani saranno danzati nello studio-abitazione dell’artista Massimo Livadiotti, contemporaneamente
all’esposizone di opere del ciclo “Simulacri”.
Accesso gratuito ed illimitato
Concept: Marialuisa Sales
DOVE e QUANDO:
Ogni lunanuova, da gennaio ad aprile 2021, sarà pubblicato un nuovo video
dedicato ad una Devī sul canale Youtube:
Marialuisa Sales Danza Classica Indiana
https://www.youtube.com/channel/UCMDfI-nTRxqQUj0lkTYcNDw
L’accesso è gratuito ed illimitato.
COME SEGUIRE LA RASSEGNA:
Il link video sarà pubblicato sul canale Youtube, inviato sulla m-list,
pubblicato sul gruppo Whatsapp e sulle pagine Facebook di Marialuisa Sales.
A seguire sono elencati tutti i riferimenti e gli indirizzi per seguire la rassegna.
DATE E CONTENUTI DELLA RASSEGNA:
13 GENNAIO 2021 – LE DIECI DEE DAŚA MAHĀVIDYĀ
Nella mitologia indù le Dieci Dee della Grande Sapienza (Daśa Mahāvidyā)
rappresentano un percorso realizzativo dell’essere con implicazioni
macrocosmiche, rituali e metafisiche. Il video introduce lo spettatore alleconnessioni astrologiche tra ogni Dea e Navagraha.
Opera pittorica di M. Livadiotti: “Buddha”, tecnica mista su carta, 2002
11 FEBBRAIO 2021 – MĀTAṅGĪ, LA SARASWATĪ TANTRICA
Mātaṅgī è la nona Dea delle Daśa Mahāvidyā ed è considerata la forma
tantrica di Saraswatī, la Signora della musica, dell’apprendimento e delle arti. Il brano danzato appartiene al repertorio della nota Guru Y. Krishnamurthy
edècompostosuuntestodiKālidāsa.
Opera pittorica di M. Livadiotti: “Aghora”, olio su tela, 2012
13 MARZO 2021 – MINAKSHI
La Dea Minakshi, Colei che ha “occhi come la coda di un pesce” è la divinità
tutelare di Madurai ed è la consorte di Sundareswarar, una forma di Shiva. Il brano danzato interpreta lo stotram Minakshi Pancharatnam (Cinque Gioielli
di Minakshi) composto da Adi Sankaracharya.
Opera pittorica di M. Livadiotti: “Lāsya”, olio su tela, 2012
12 APRILE 2021 – SHIVAKAMA SUNDARI, LA ŚAKTI DEL DIO DELLA DANZA
Shivakama Sundari è la paredra del Signore Naṭarāja nel tempio di
Chidambaram. La danza la ritrae come Signora degli elementi e dei sensi secondo la descrizione dell’opera Abirami Anthadhi, versetto 68.
Opera pittorica di M. Livadiotti: “Tāṇḍava”, olio su tela, 2009
COME SEGUIRE LA RASSEGNA:
CANALEYOUTUBE: Marialuisa Sales Danza Classica Indiana
https://www.youtube.com/channel/UCMDfI-nTRxqQUj0lkTYcNDw
MARIALUISA SALES mail:orchestes@gmail.com
Scrivere alla mail per ricevere il link video o essere inseriti nella m-list
GRUPPO EVENTI WHATSAPP (gruppodisolalettura).
Inviare una mail a orchestes@gmail.com con il proprio numero di telefono. Si verrà inseriti in modo anonimo
FACEBOOK: Marialuisa Sales https://www.facebook.com/danzaindiana/
Pittura Simbolista – Massimo Livadiotti https://www.facebook.com/pitturasimbolista
CREDITS:
Marialuisa Sales https://danzaindianayoga.blogspot.com/
MassimoLivadiotti https://www.facebook.com/pitturasimbolista
ISMEO Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente http://www.ismeo.eu/
A.D.A. Danze Antiche http://www.danzeantiche.org/
Gruppo Studentesco Pramana https://www.facebook.com/pramana.napoli