Teatro greco – Teatro romano a cura di Marina Gelmetti

LA POESIA E’ IMITAZIONE (Aristotele, Poetica, 1447 a, paragrafo 15)
L’Epopea e la tragedia ed ancora la commedia e il ditirambo ed anche gran parte dell’auletica e della citaristica, tutte, prese nel loro insieme, si trovano ad essere imitazioni; ma differiscono tra loro  sotto tre aspetti, e cioè per il loro imitare o in materiali diversi o cose diverse e non allo stesso modo.

PUNTO 6, paragrafo 25 •La tragedia è dunque imitazione di un’azione nobile e compiuta, avente grandezza, in un linguaggio adorno in modo specificatamente diverso per ciascuna delle parti, di persone che agiscono e non per mezzo di narrazione, la quale per mezzo della pietà e del terrore finisce con l’effettuare la purificazione di cosiffatte passioni. 

PUNTO 9 paragrafo  5 •Ma, poiché la tragedia è imitazione non soltanto di un’azione compiuta, ma anche di casi terribili e pietosi, questo effetto nasce soprattutto quando i fatti si svolgono gli uni dagli altri contro l’aspettativa…

PUNTO 11  Peripezia, riconoscimento e fatto orrendo •Peripezia è il rivolgimento dei fatti verso il loro contrario. il riconoscimento è il rivolgimento dall’ignoranza alla conoscenza; il fatto orrendo è una azione che reca rovina o dolore.

LE TRE UNITA’ ARISTOTELICHE

UNITA’ DI TEMPO, punto 10. Confronto tra l’epopea e la tragedia
La tragedia cerca il più possibile di stare entro un solo giro del sole, epopea…
UNITA’ D’AZIONE punto 8  paragrafo 30/35.  L’imitazione è una quando è di un unico oggetto… è imitazione di una azione sola e per di più tale da costituire un tutto concluso. 
UNITA’ DI LUOGO , punto 24 paragrafo 25 Il modello dell’epopea… nella tragedia non è possibile imitare più parti di una azione, che accadono simultaneamente, ma soltanto quella parte che si svolge sulla scena e viene recitata dagli attori.