LAURA BOELLA
CON VOCE UMANA. Arte e vita nei corpi di Maria Callas e Ingeborg Bachmann. (Edizioni Ponte alle Grazie, Firenze, aprile 2022.)
Conversazione con l’autrice Laura Boella, arricchita da ascolti musicali e poetici con la partecipazione di Chiara Gelmetti.
«Tra Bachmann e Callas si è insinuato il desiderio di un’altra voce, la voce umana della vita, dell’amore, di un’arte che non mortifichi la bellezza riducendola a intrattenimento, di una libertà che non costringa una donna a mentire. Attraverso il loro incontro anch’io ho sentito risuonare una voce che conoscevo, familiare e insieme sorprendente, che non mi chiedeva di diventare un’altra, ma di riconoscere che si paga un prezzo, quello del distacco e dell’impersonalità, quando la si tiene nell’ombra.» (Laura Boella)
Milano, 1956. La scrittrice austriaca Ingeborg Bachmann assiste al Teatro alla Scala alla prova generale di Traviata con la regia di Luchino Visconti, la direzione di Carlo Maria Giulini e Maria Callas nel ruolo di Violetta. Quell’esperienza la scuote al punto da farle scrivere: «Che cosa sia la grande arte, che cosa sia un’artista l’ho capito il giorno in cui ho ascoltato la cantante Maria Callas». Le parole che, a distanza di anni, la scrittrice dedica a quell’incontro testimoniano qualcosa che va oltre l’ammirazione per una grande interprete; in esse risuona un messaggio che toccala vera natura dell’arte e la sua capacità di avvicinarsi all’assoluto, di incarnare qualsiasi esperienza. Ma cosa era successo quel pomeriggio? E cosa ci racconta, oggi, quell’incontro, di noi? Per comprenderlo, Laura Boella è andata a caccia delle due artiste che, dietro la maschera del mito – due “Divine”, nei rispettivi campi – hanno vissuto, ciascuna a suo modo, “sul filo del rasoio”. Prigioniere del pregiudizio, ostaggi della notorietà, pericolosamente esposte; eppure, e forse proprio per questo, capaci di far risuonare, nella sua irriducibilità, la propria voce: “una voce umana”.
LAURA BOELLA è stata professore ordinario di Filosofia Morale e di Etica dell’ambiente presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università Statale di Milano. Ha dedicato numerosi studi e traduzioni al pensiero di György Lukács e di Ernst Bloch, volgendosi successivamente al pensiero femminile del ‘900. Ha inoltre sviluppato il tema delle relazioni intersoggettive, dell’empatia e della simpatia, proponendo un confronto critico tra l’attuale ricerca scientifica e la prospettiva fenomenologica. Tra le sue pubblicazioni, Sentire l’altro. Conoscere e praticare l’empatia (2006), Neuroetica. La morale prima della morale (2008), Il coraggio dell’etica. Per una nuova immaginazione morale (2012), Le imperdonabili. Milena Jesenská, Etty Hillesum, Marina Cvetaeva, Ingeborg Bachmann, Cristina Campo (2013), Empatie. L’esperienza empatica nella società del conflitto (2018), Hannah Arendt. Un difficile umanesimo (2020), Cuori pensanti. Cinque brevi lezioni di filosofia per un tempo difficile (2020).
CHIARA GELMETTI. Vicepresidente Vicario di WunderKammer Orchestra (già fondatrice e presidente di A.D.A. Associazione Danze Antiche), ha affiancato alla formazione scolastica e scientifica, lo studio della musica, del canto e della danza. Si è laureata con il massimo dei voti e lode in Scienze Filosofiche presso l’Università degli Studi di Milano. Ha ideato e condotto performance e seminari di danza storica e sperimentale in Italia e all’estero. Insignita del Premio per la Danza BPW Fidapa-Comune di Milano nel 2012, ha portato la danza storicamente informata fuori dalle sedi consuete: negli Istituti scolastici, negli Ospedali, nelle Case di reclusione e ha collaborato con diversi festival musicali. Ha curato, insieme ad Alessandro Pontremoli, i volumi “Guglielmo Ebreo da Pesaro e la danza del Quattrocento” (ABE, 2015 e 2017) e “Cesare Negri, un maestro di danza e la cultura del suo tempo” (Marsilio, 2020). Ha pubblicato: “Armonia e Unità nella danza italiana dalla seconda metà del XV secolo alla prima metà del XVI” (in “Platone nel pensiero moderno e contemporaneo”, A. Muni Limina Mentis, vol.XIV, 2018,), “Danza e cultura ebraica nel Rinascimento italiano” (Limina Mentis, 2022), e “Dalla donna giardino al Paradiso” (Rivista Aracne, feb. 23). Vincitrice del premio “Donne e Poesia per la cultura di pace” (Fidapa Modoetia, 2018), alcune sue poesie sono state pubblicate nelle raccolte poetiche del Premio Luzi.