Poesia nel Quattrocento

Ringraziamo l’attrice Margò Volo per regalarci queste due bellissime poesie : “Liquida Luce” di Matteo Maria Boiardo e, tratta dalle Rime – Canzone a ballo CIX, di Agnolo Poliziano “Benedetto sie il giorno, l’ora ‘l punto…” testi che  ricordiamo risuonare durante lo spettacolo organizzato da ADA nel Santuario dei Grandi Dei, Samotracia 2017.

Buona visione e ascolto!

Matteo Maria Boiardo. Poeta, conte di Scandiano (Scandiano 1441 – Reggio nell’Emilia 1494). Cortigiano amico di Ercole d’Este, a cuì dedicò i carmi De laudibus Estensium (146274) e dieci egloghe latine, capitano ducale a Modena (148087) e a Reggio (148794), alternò le cure del governo del suo feudo e quelle delle faccende di corte e degli uffici con traduzioni dal latino e con l’attività poetica. Avvenimento importante della sua vita fu l’amore per Antonia Caprara, da lui conosciuta nel 1469, le cui vicende cantò negli Amorum libri III, il più bel canzoniere del Quattrocento, pubblicato postumo nel 1499.
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Angiolo POLIZIANO. Agnolo di Benedetto nacque il 14 luglio del 1454 a Montepulciano da una famiglia popolana, che poi fu detta “dei Cini”, ma che al padre e a lui piacque di denominare da un altro avo “degli Ambrogini”; sennonché, prevalendo allora su ogni altra designazione il luogo d’origine, egli stesso si firmava spesso “il Poliziano” e così fu comunemente detto. Per una rappresaglia di offese private gli fu scannato il padre (1464), e il ragazzo fu mandato a Firenze presso certi parenti per alleviar di lui il peso all’impoverita famiglia. Ben poco sappiamo di questi oscuri anni: un suo epigramma latino ci mostra come le sue precoci ambizioni si gelassero al vento della miseria. Lo soccorse in tempo l’intelligente mecenatismo di Lorenzo il Magnifico: come questo aiuto si attuasse, non sappiamo; ma certo fu morale oltre che materiale; a noi, oggi, par d’intendere che Lorenzo vedesse nel giovanetto precoce, che faceva stupire i dotti per certe interpretazioni catulliane e sapeva egli stesso poetare elegantemente in latino e in greco, uno strumento ai suoi fini di restaurazione culturale della città.
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